domenica 10 giugno 2018

Sospensione del servizio all'Archivio Fotografico Lucchese "A. FAZZI" del Comune di Lucca presso la Villa Bottini.

L'Archivio Fotografico Lucchese è un'importantissimo patrimonio per la Città di Lucca (e non solo), costituito da circa 1 milione e 200 mila immagini  a cui hanno contribuito le donazioni degli archivi di due grandi fotografi lucchesi, Ettore Cortopassi e Eugenio Ghilardi.
La sospensione del servizio dell'Archivio - sembra dovuta  alla mancanza della dotazione informatica necessaria alla catalogazione dell'enorme archivio - ed è  un grave danno per tutti noi dato che le fotografie (al di là della loro intrinseca bellezza) costituiscono indubbiamente uno strumento insostituibile per  preservare e tramandare la storia di una comunità.

Ci auguriamo che il servizio venga prontamente ripristinato

Il socio fondatore della nostra Associazione - Conti Ugo - che tanto a fatto e a dato per l'Archivio Fotografico Lucchese,  ha espresso la sua preoccupazione (che è anche la nostra) alla giornalista Barbara Ghiselli, la quale  ha prontamente scritto l'articolo che riportiamo  di seguito.


Estratto dalla "lagazzettadilucca.it" di domenica 10 giugno 2018

 Cronaca
Sospensione del servizio all'Archivio Fotografico Lucchese del Comune di Lucca “A. Fazzi”, a quando la riapertura?

venerdì, 8 giugno 2018, 22:28

di barbara ghiselli

Sconcerto e dispiacere da parte degli utenti e donatori dell'Archivio Fotografico Lucchese del comune di Lucca “Arnaldo Fazzi” che ha sede nella Villa Bottini, quando la mattina di venerdì 8 maggio è stato loro detto dal personale dello stesso che i servizi erogati dall'Archivio sono stati sospesi per problemi alla strumentazione informatica.

Le perplessità dei fruitori dell'Archivio sono dovute al fatto che non è stata loro fornita una data precisa in merito alla ripresa delle attività della struttura, già interrotta nei mesi di luglio e agosto 2017, ma è stato solamente detto che il servizio sarà ripreso non appena ne sarà possibile il corretto funzionamento.

Sembra, infatti, che all'Archivio manchi al momento la dotazione informatica di base, utile e necessaria, per consentire al personale l'espletamento delle mansioni ordinarie, inerenti le attività di catalogazione, digitalizzazione, messa in rete e conservazione del materiale fotografico ivi presente. Un vero peccato per gli utenti non poter usufruire, per un periodo non precisato, del materiale custodito nell'Archivio, un importante patrimonio di circa 1 milione 200 mila immagini tra ambrotipi, dagherrotipi, ferrotipi, lastre in vetro, pellicole in rullo, pellicole in acetato, triacetato e poliestere, pellicole di nitrato di cellulosa, stampe e immagini virtuali-digitali.

Per capire meglio l’importanza dell’Archivio Fotografico “Arnaldo Fazzi” è necessario ripercorrere brevemente la sua storia.

A partire dal 1979 il comune di Lucca venne in possesso della produzione del fotografo Ettore Cortopassi, una realtà documentaria di ben 220 mila immagini, costituita da 145 mila negativi su pellicola in rullo, 40 mila negativi su vetro e su pellicola di nitrato e 35 mila positivi.

L’Archivio Cortopassi, inizialmente collocato nei locali comunali di via Antonio Mordini, presso il Mercato del Carmine, fu trasferito nel 1988 in Villa Bottini, sua attuale sede.

La necessità dell'inventariazione e catalogazione delle immagini determinò la formazione di un gruppo di lavoro coordinato dal professore Arnaldo Fazzi e, dopo la sua scomparsa, nell’ottobre 2007, dalla sua consorte Maria Pacini Fazzi.

Nel 2004, inoltre, il Comune acquistò l'intera produzione di un altro rappresentativo fotografo lucchese: Eugenio Ghilardi, costituita da 347 mila 405 icone, prevalentemente negativi su pellicola in rullo. Le successive acquisizioni e cessioni in custodia di esemplari di varia natura e di strumenti fotografici, occupano parte dell'ultimo piano di Villa Bottini e, in relazione alla consistenza modificata rispetto al nucleo iniziale, hanno assunto la denominazione di “Archivio Fotografico Lucchese del Comune di Lucca Arnaldo Fazzi”.

La consultazione on line, contraddistinta da una scheda tecnico-storico descrittiva affiancata dall'immagine, la custodia di ogni singolo esemplare fotografico secondo precisi e puntuali criteri di conservazione, la varietà e la specificità dei materiali fotografici, ne hanno fatto un riferimento di ricerca storica, urbanistica, di costume e di storia del territorio insostituibile per gli studiosi e per tutti i professionisti che, a vario titolo, affrontano la storia del territorio negli ultimi 150 anni.

Speriamo dunque che, una così importante struttura, venga presto riaperta e ne possano così usufruire nuovamente gli utenti.

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